“fai quello che ti piace e non lavorerai un giorno”
Quante volte abbiamo sentito frasi motivazionali che recitavano questa frase? Ecco, questo è il principio cardine della teoria del lavoro-felice.
Ma esistono davvero i lavori che rendono felici?
In questo sesto episodio di FeliceMente cercheremo di capirlo, guardando ai dati e non solo…
Oggi parto da un dato.
Risulta che oltre l’80% dei lavoratori, non ama il proprio lavoro. E’ la media che Deloitte ha misurato nei suoi studi. Così ho voluto scoprire cosa rende il restante 20% felice, ovvero quelle persone con un lavoro appassionante e impattante, piene d’ispirazione ogni giorno.
Per farlo ho cominciato a chiedere alle persone più vicine a me, ho letto libri su obiettivi, carriera e cose simili. La cosa che mi è parsa subito lampante è che tantissime persone fanno qualcosa che è stato detto loro di fare, per poi rendersi conto di aver solo perso tempo e di aver fatto qualcosa che non amano.
Facendo queste ricerche, ho capito che esiste un sistema costituito da tre semplici cose fanno la differenza, sia che uno sia Elon Musk o l’edicolante all’angolo:
- La prima cosa è diventare un esperto di sé stessi e capire sé stessi, perché se non sapete cosa state cercando non lo troverete mai. E il punto è che nessuno lo farà mai per voi. Non c’è nessuna specializzazione in passione, obiettivi e carriera. Il punto è che spetta a noi capire, abbiamo bisogno di un contesto, di un modo per orientarci. In che modo?
Individuare i nostri punti di forza. Quali sono le cose che ci fanno svegliare con la voglia di fare, che siamo pagati o meno, le cose per le quali la gente ci ringrazia? Qual è il nostro sistema di valori nel prendere decisioni? Ci interessano gli altri, la nostra famiglia, la salute o la realizzazione, il successo?
- Il passo successivo sono le nostre esperienze. Tutti noi abbiamo delle esperienze. Impariamo ogni giorno. Sappiamo cosa amiamo e cosa odiamo; cosa facciamo bene o male. Se non dedichiamo del tempo ad osservare questo, ad assimilare quel che impariamo e ad applicarlo per il resto della nostra vita, è inutile.
Sapete quali sono le ragioni per cui le persone non agiscono?
La prima è che dicono a loro stesse che non ce la faranno, o glielo dicono gli altri. Così cominciamo a crederci. O mollano, o non iniziano neanche. Il punto è che tutto è impossibile finché qualcuno non lo fa. Ogni invenzione, ogni nuova cosa nel mondo, prima era considerata una follia. Come qualsiasi record sportivo caduto negli anni.
- Dimostrate agli altri e a voi stessi che è possibile fare piccoli passi verso ciò che credete possibile. Non dovete essere i maratoneti più veloci al mondo, solo realizzare ciò che ritenete impossibile, cominciando da passi piccolissimi. Il miglior modo per farlo è circondarvi di persone con tanta passione. Il modo più veloce di fare ciò che non credete possibile è circondarvi di persone che l’hanno già fatto.
Una frase di Jim Rohn dice: “Rappresenti la media delle 5 persone con cui passi più tempo.” Non c’è al mondo miglior motivazione nel raggiungere i vostri obiettivi a partire da dove siete ora di quella che vi danno le persone di cui vi circondate.
Se c’è L’80% di persone che non amano il proprio lavoro significa che la gran parte delle persone, non qui, ma ovunque, incoraggiano l’auto sabotaggio, impedendoci di perseguire ciò che conta. Dobbiamo gestire quel che ci circonda.
In poche parole, per quanto riguarda questi 3 pilastri, hanno tutti una cosa in comune, più di ogni altra cosa. Sono al 100% sotto il nostro controllo. Nessuno vi può dire che non potete imparare da voi stessi. Che non potete superare i vostri limiti, capire quali sono per poi spingervi oltre. Ma queste tre cose dipendono completamente da noi, e possono cambiare il nostro mondo se decidiamo di farne qualcosa.
Tutto era impossibile finché qualcuno non l’ha fatto.
Potete circondarvi di persone che vi dicono che non potete farcela e che provarci è da stupidi, oppure di persone che ispirano possibilità. Credo che sia una nostra responsabilità quella di mostrare al mondo che ciò che crediamo impossibile può diventare la nuova normalità.
Dobbiamo lavorare su noi stessi, esserne convinti e fare queste scoperte. Perché immagino un mondo in cui l’80% delle persone ama ciò che fa. Come sarebbe? Come vivremmo quest’innovazione? Come tratteremmo le persone attorno a noi? Le cose cambierebbero.
Per concludere, ho solo una domanda per voi, e penso sia l’unica che conta. Qual è il lavoro che non potete non fare? Scopritelo, vivetelo, non solo per voi, ma per tutti coloro che vi circondano, perché è da qui che il mondo comincia a cambiare. Qual è il lavoro che non potete non fare?
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