Quando ti alleni, lavori anche sull’agilità, giusto?
Essere agili significa muoversi rapidamente, essere flessibili e adattarsi a situazioni faticose.
Lo sapevi che si parla di agilità anche riferendosi alle emozioni?
Quando le cose non vanno per il verso giusto, è facile lasciare che le emozioni prendano il controllo. Che si tratti di un problema familiare, di un colloquio lavorativo fallito o di una gara andata male, è difficile evitare che i nostri sentimenti prendano il sopravvento. E quando le cose non vanno per il verso giusto, spesso ti ripeti queste frasi:
‘Perché sta succedendo proprio a me?’
‘Non merito questo!’
‘Cosa posso fare ora?!’
Queste emozioni peggiorano solo in situazioni in cui siamo innescati da qualcosa che ci ha colpito in precedenza. Ad esempio, se in passato hai avuto un amico che ti ha tradito, è facile mettersi sulla difensiva se un amico si comporta in un modo che non ti aspettavi.
Sebbene queste reazioni emotive siano naturali, non sono sempre costruttive. A volte, le nostre risposte emotive possono causare più dolore del problema stesso. Ci tengono bloccati nel passato e finiamo per ripetere continuamente le stesse abitudini emotive.
È qui che entra in gioco l’agilità emotiva.
Imparando a diventare emotivamente agili, possiamo rispondere alle situazioni piuttosto che reagire in modo difensivo. Il processo implica riconoscere il peso delle emozioni, provarle e viverle e cercare gratitudine. Questo è diverso dal sopprimerle. Un altro vantaggio dell’agilità emotiva è che evitiamo la sensazione di essere una vittima, che è il risultato della rigidità emotiva.
Come si può imparare a sviluppare il potere sulle proprie emozioni?
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Non sopprimere le tue emozioni
Non parliamo solo di quelle negative. Sopprimere le tue emozioni accade quando hai un’esperienza emotiva stimolante e la metti da parte, senza darle importanza. Tuttavia, è stato osservato che sopprimere le emozioni, è associato a livelli più bassi di benessere e maggiore esaurimento.
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Sii gentile con te stess*
Essere gentili verso noi stessi, significa non invalidare ciò che siamo o dirci che non dovremmo provare ciò che sentiamo. La compassione verso te stess*, ti consente di esplorare, correre rischi ed essere vulnerabile. Ti permette di dare amore o chiedere aiuto. Nella frenesia della nostra vita, spesso rimaniamo bloccati nei nostri obiettivi, andiamo avanti con il pilota automatico e dimentichiamo di nutrire quel bambino dentro di noi che aveva speranze e sogni, e che è ancora lì e ha bisogno.
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Impara a riconoscere le tue emozioni
Solitamente siamo soliti usare una sola parola per definire lo stato di disagio emotivo che proviamo: stress! La realtà è che, sia in situazioni di disagio, così come in quelle positive, lo spettro delle emozioni che si possono provare è molto ampio. Etichettando e identificando le tue emozioni, crei uno spazio psicologico tra te e i sentimenti. Riprendi il tuo potere sulle tue emozioni e trovi soluzioni migliori e più sagge.
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Non sei le tue emozioni
Un altro modo per riprendere il controllo delle tue emozioni è sapere che sono solo una parte di te. L’errore comune che la maggior parte di noi commette è che permettiamo alle nostre emozioni di identificarci. Quando dici: “Sono triste, sono arrabbiato“, quello che stai facendo è dire che… “Il 100% di me è quell’emozione“, il che non va bene. È essenziale usare un linguaggio diverso verbalmente e internamente mentre parliamo a noi stessi quando esprimiamo i nostri sentimenti ed emozioni.
Cosa fare quindi?
Innanzitutto identifica il sentimento e superalo. Se sei arrabbiato, riconoscilo, ma pensa alle conseguenze di ciò che l’essere arrabbiato potrebbe causarti. In questo modo, ti stai spostando dalle emozioni al fare. Si chiama meta-vista, la capacità di elevarti sopra le tue emozioni.
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