Skip to main content

La natura non fa niente di inutile: così diceva Aristotele.

In questo decimo episodio di FeliceMente cercheremo di capire come fare in modo di fermarci per iniziare a pensare un po’ di più a noi stessi e alla nostra felicità…

Chi di voi ha una piccola scatola o un piccolo cassetto in cui ripone le cose a cui tiene di più? Provate a pensarci, in uno spazio spesso piccolo, mettiamo le cose, i ricordi, a noi più cari. Vi suona familiare?

Lo sapevate che ognuno di noi, mediamente, ha a disposizione più o meno tre volte lo spazio che aveva 50 anni fa? Tre volte tanto. Verrebbe da pensare, con tutto questo spazio in più, dovremmo avere parecchio posto in cui mettere le nostre cose. Invece no. Le cose più care, le teniamo in posti piccoli.

E immagino anche che molti di voi, infatti, hanno provato, ad un certo punto della loro vita, la gioia dell’avere poco: in quel piccolo appartamentino proprio in riva al mare, in una stanzetta d’albergo tra le viuzze di una meravigliosa città, oppure in campeggio, vivendo per qualche giorno con lo stretto indispensabile. Un po’ come quando da bambini, con qualche coperta posta sopra a due o tre sedie, creavate il vostro nascondiglio segreto. Era piccolo, ma qualunque cosa fosse, scommetto, vi dava un pizzico di libertà in più.

Crescendo, poi, e nella vita di tutti i giorni, abbiamo invece sviluppato la capacità di costruire e mantenere in piedi sovrastrutture superflue e dannose: che si tratti di relazioni tossiche, di abitudini sbagliate o di modi di pensare inadatti, tendiamo a non disfarci di nulla perché abbiamo paura.

È così che si genera un sovraccarico che ci rende sempre frastornati e pensierosi. Immagina di essere un albero e che ciascuno dei tuoi rami corrisponda a una relazione, a un compito, a uno degli interessi che coltivi, ma anche a un ricordo, una convinzione, un atteggiamento, un ruolo, un oggetto…e ad un certo punto questi rami iniziano a pesarti e portarti via energia per le cose di cui hai veramente bisogno o che ti danno veramente piacere…

Ma come si fa a diventare un bravo ‘giardiniere’ i rami inutili? Ci sono tre modi principali.

  1. Per prima cosa dobbiamo sfoltire senza pietà. Dobbiamo imparare tagliare i rami secchi. Dobbiamo buttare fuori dalle nostre vite tutto ciò che ci è estraneo e imparare a scremare ciò che ne entra a far parte. Questo vale anche per le relazioni, le abitudini, o per le persone (che portano negatività). Dobbiamo riflettere. Chiediamoci: “Davvero quella cosa, quella persona o quell’ atteggiamento mi renderà più felice? L’obiettivo è quello di concentrarsi solo su situazioni, cose o persone fantastiche!
  1. In secondo luogo, il nostro nuovo mantra: meno è bello. Non ci serve molto per essere persone più felici. Ci servono interessi, persone o relazioni che possano darci benessere, stabilità e felicità. Che possano essere ‘utili’, dove utile sta per stabile, che abbiano affinità con noi, che ci facciano sentire accolti.
  1. Infine, dobbiamo eliminare subito relazioni e impegni che ti affaticano o ti soffocano senza offrirti nient’altro. Capita in certi periodi di non riuscire a stabilire la priorità tra tutte le cose che dobbiamo fare: si diventa così ansiosi e svuotati. Quando il mondo esterno con le sue richieste e i suoi doveri ci schiaccia è perché non siamo capaci di scremare gli impegni essenziali, che ci danno benessere e felicità, da quelli superflui: andiamo avanti per inerzia, senza la spinta di desideri vivi, pulsanti. Continuiamo a ricoprire quel ruolo perché ‘è sempre stato così’ oppure continuiamo a fare cose e prendere impegni che diventano più un impegno che un divertimento… in questo modo disperdiamo le energie, condannandoci pian piano all’infelicità.

Ma cosa fare?

Ecco le azioni “giuste” per fare in modo che la natura, per dirla all’Aristotele, sia utile a tutti noi:

  • Ogni volta che fai qualcosa chiediti se ti fa piacere o ti stimola. Elimina le attività che non ti danno nulla e non ti rendono felice;
  • Rivedi i tuoi impegni: sono tutti necessari? Da quanto tempo non cambiano?
  • Evita di mostrarti disponibile e accondiscendente per forza: scegli sempre, e comincia a dire qualche no.

Non voglio certo dire che dobbiamo tutti iniziare a vivere soli o da eremiti. Ma provate a considerare i benefici di una vita “sfoltita. Perciò, quando finirai di ascoltare questo episodio, fermati un secondo e chiediti: “Potrei farcela a sfoltire qualche cosa nella mia vita? Mi darebbe un po’ più di libertà? Magari un po’ più di tempo? Di felicità?”

Cos’ho io nella mia scatola? Non molto, ma abbastanza da rendermi felice. E invece ditemi, Cosa c’è nella vostra, di scatola? Non dovete rispondermi, ma perché non provare a fare un pò di spazio alle cose che contano davvero.

 

 

Foto di Guy Bianco IV su Unsplash

Luca Borreca

About Luca Borreca

Leave a Reply