Quando si parla di Sport Coaching uno degli argomenti che suscitano sempre grande interesse è lo stato di Flow (o stato di flusso).
Ti dimentichi di te stesso e senza bisogno di stimoli esterni, ti abbandoni a ciò che faccai, sia che si tratti di lavoro che ci appaga che di sport.
Quando l’atleta è nello stato di flow è come se fosse in stato di trance completamente concentrato su se stesso e su cosa sta facendo.
Lo stato di flow, è l’impegno assoluto, lo stato di trance nel quale l’atleta ha il completo dominio dei fattori stressogeni tipici della competizione.
Anche a livello fisico lo stato di Flow si manifesta con assenza di stanchezza, ottimizzazione del ritmo respiratorio e adeguata tensione muscolare.
L’atleta richiama e vive solo emozioni positive, non avendo alcun bisogno di spinte motivazionali ed attingendo esclusivamente dalle proprie potenzialità.
L’atleta, nel momento in cui riesce ad entrare in questo stato di attivazione, vive un coinvolgimento assoluto nella prestazione sportiva, trovandosi in una condizione di equilibrio perfetto tra le abilità personali e le richieste dell’evento sportivo, profondamente convinto di essere in grado di affrontare e spesso vincere la sfida sportiva che lo attende.
Lo stato di flow è caratterizzato da sensazioni di scioltezza fisica, associate ad un completo e totale assorbimento in quello che si sta facendo, un senso di potenza, di soddisfazione profonda, di benessere e di gratificazione, una sintesi tanto perfetta quanto inaspettata delle proprie risorse personali.
In assenza di tale equilibrio, verrebbero invece vissuti stati mentali ottimali quali la noia (compito poco stimolante) e stress (l’atleta percepisce il compito come superiore alle proprie capacità).
Una spiegazione fisiologica dello stato di flow, deriva dal fatto che in tali situazioni l’atleta utilizza in modo completo e simultaneo le potenzialità di entrambi gli emisferi cerebrali.
Gli emisferi presentano infatti un certo tipo di specializzazione, per certe specifiche funzioni:
• L’emisfero destro è principalmente coinvolto con l’emotività e per questo abilitato all’elaborazione delle immagini ed all’esecuzione di movimenti automatizzati.
• L’emisfero sinistro è la sede della razionalità da cui derivano apprendimento motorio e perfezionamento del gesto tecnico.
L’atleta deve imparare a riconoscere quando analizzare una situazione e quando invece è il momento di eseguire meccanicamente passando da una fase all’altra in modo rapido ed efficace.
Tu sei mai entrato nello stato di flow?